Il concept del Centro di
ricerca
La combinazione di distribuzione dell’informazione su piattaforme digitali e il sempre più frequente prevalere di comunità virtuali rispetto a quelle fisiche rendono utile e necessaria una riflessione sul modo di diffusione delle notizie relative ad avvenimenti nelle società post analogiche.
Il concetto di verità, o di verità sostanziale dei fatti come indicato nella legge istitutiva dell’Ordine dei giornalisti, lascia il posto alle opinioni agevolate dal meccanismo ormai noto e ampiamente identificato del confirmation bias.
La persona si ritrova a essere solitaria gatekeeper delle informazioni a lei indirizzate. Le comunità fisiche lasciano il posto a comunità virtuali che continuamente si formano e dissolvono senza interruzione.
Queste comunità di senso si basano su meccanismi mutuati dal linguaggio del computer basati su logica binaria, uno zero, bianco nero, like dislike.
A presidiare la distribuzione dell’informazione sono gli algoritmi delle piattaforme digitali. Algoritmi che fungono da “meta gatekeeper” per i singoli. Conoscerne i meccanismi e interpretarne/ricostruirne l’etica che li sottende solleva il velo sui processi di informazione e quindi di disinformazione.
Tre campi di ricerca
1. Il primo attraverso una collaborazione con il Laboratorio di Intelligenza artificiale della Iulm, che dovrebbe portare a una analisi e descrizione dei processi di creazione degli algoritmi che presiedono alla distribuzione di contenuti. L’obiettivo è riuscire a individuare il peso dell’etica personale degli estensori di algoritmi nella creazione del software.
2. Il secondo si pone l’obiettivo di individuare il processo decisionale e la trattazione delle informazioni che conducono alla pubblicazione o meno di notizie, approfondimenti, inchieste, sugli outlet informativi.
L'obiettivo è comprendere e delineare il processo decisionale e quanto e se i software incidano non solo sui contenuti che giungono ai lettori, ma anche sulla determinazione di ciò che è giornalisticamente rilevante presso le redazioni stesse.
3. Un terzo campo riguarda un’indagine nel dominio letterario dei meccanismi che presiedono alla distinzione vero / falso, e che stanno contribuendo a una messa in crisi delle dinamiche finzionali, in senso lato inventive. Il successo della non-fiction e dell’autofiction si inserisce pienamente in un quadro di mutata percezione dei contenuti storici e insieme informativi, sempre più esposti al fuoco incrociato dei revisionismi, dei complottismi e delle falsificazioni.
Primi atti
- 15 dicembre 2022: Giornata di studio sulla “Formazione dell’opinione pubblica nell’era degli algoritmi” in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti della Lombardia, l’università Ramon Llull di Barcellona, gli uffici dell’Unione europea (https://masterx.iulm.it/today/iulm-il-nuovo-giornalismo-tra-algoritmi-e-pubblica-opinione/).
- 30 maggio 2023: Giornata di studio dal titolo “L’etica può essere insegnata alle macchine? Formazione dell’opinione pubblica nell’era del giornalismo digitale”. Confronto tra i relatori prof. Alberto Mingardi, l'economista Elanor Colleoni, rispettivamente professore associato e ricercatrice del nostro Ateneo, e due ingegneri che scrivono algoritimi: Roberto Loro, director Technology & Innovation Dedagroup, e Marco Bellinzona Ceo Ors (Ors.ai) (https://www.youtube.com/watch?v=3xBQP2K9pmQ&ab_channel=IULMUniversit%C3%A0).